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La Dieta Depurativa

Una dieta depurativa è un regime alimentare particolare, volto ad esaltare l’eliminazione delle sostanze tossiche presenti nel sangue tramite una scelta ponderata dei cibi. Seguendo una corretta alimentazione è infatti possibile coadiuvare i naturali processi di detossificazione dell’organismo e ridurre la quota di tossine originatasi durante i vari metabolismi.Una dieta depurativa dovrà quindi basarsi sul consumo di alimenti di facile digestione, poveri di grassi e soprattutto di proteine.

Purificare gli Organi Emuntori

Le scorie azotate derivanti dal metabolismo epatico dei protidi vengono eliminate attraverso l’emuntorio renale e sono proprio questi due organi a sobbarcarsi la maggior parte dell’attività detossificante.

Il fegato, in particolare, viene messo a dura prova dagli eccessi alimentari (pasti troppo abbondanti, abuso di alcool ecc.) ed il suo iperlavoro finisce col rallentare l’attività metabolica dell’intero organismo. Inoltre, se la quantità di tossine da metabolizzare è eccessiva, la sua capacità depurativa si satura e tali sostanze permangono in circolo.

Oltre a ridurre l’introito proteico e contenere gli apporti calorici, una dieta depurativa deve promuovere l’ottimale funzionalità epatica, fornendo al fegato tutti i substrati necessari a sostenere i vari processi di detossificazione. In generale, tali sostanze si trovano nei vegetali e negli alimenti integrali, ma anche in quelli animali come uova e pesce, che – anche se con una certa moderazione – devono comunque essere consumati regolarmente.

Vi sono poi dei vegetali dotati di una specifica attività “epatoprotettiva” anche se tale termine, ampiamente utilizzato in passato, risulta improprio. Carciofo, boldo e cardo mariano, promuovono, per esempio, la funzionalità epatica, favorendo la secrezione biliare e migliorando, di conseguenza, anche la salute dell’intestino.

Una dieta depurativa deve facilitare l’eliminazione delle tossine per via urinaria e fecale (la terza via, il sudore, può essere potenziata dall’attività fisica o dal soggiorno in ambienti caldi, come la sauna e il bagno turco).

A tale scopo risultano particolarmente utili i cibi diuretici da un lato e quelli ricchi di fibra/lassativi dall’altro; anche in questo caso entrambi gli effetti sono prerogativa degli alimenti di origine vegetale. E’ inoltre importante mantenere elevato l’apporto di liquidi, che possono provenire dall’acqua oppure da succhi di frutta non zuccherati, centrifugati e tisane.

 

Cosa Mangiare?

In definitiva, quindi, ogni dieta depurativa che si rispetti risulta ricca di alimenti vegetali, povera di cibi animali e incentrata sulla restrizione calorica, senza comunque arrivare al digiuno assoluto o ad inutili privazioni.

Spesso, quando si tirano in ballo aggettivi come “depurante, depurativo e disintossicante” entra in gioco un indubbio condizionamento psicologico, secondo cui è necessario “pulire un corpo affaticato da ritmi di vita frenetici, inquinamento, cattiva alimentazione ed altri fattori stressogeni”.

Sfruttando questa convinzione affascinante e particolarmente diffusa, vengono proposte soluzioni prive di qualsiasi evidenza scientifica, spesso eccessive o addirittura pericolose; vediamo così persone correre sotto il sole cocente indossando una tuta termica, altre adottare regimi alimentari quantomeno discutibili (dieta fruttista o crudista, digiuno programmato ecc.), altre ancora ricorrere a clisteri con il solo scopo di pulire il proprio intestino e via discorrendo.

Ovviamente non sono certo questi ulteriori ed importanti stress (disidratazione, squilibri elettrolitici, carenze alimentari ecc.) ad aiutare un organismo già provato dal presunto eccesso di tossine.

Alimenti Consigliati e da Evitare

Alcuni alimenti consigliati durante una dieta depurativa: ananas, carciofo, cipolla, cetriolo, cocomero, finocchio, prezzemolo, sedano, cavoli, broccoli, succo d’uva, frutti di bosco, riso integrale, succhi di frutta non troppo zuccherati e spremute di agrumi, yogurt anche in questo caso senza troppi zuccheri aggiunti, mela, the verde, prugne, olio di oliva ed oli di semi (ricordare inoltre di lavarsi sempre accuratamente le mani prima di mangiare).

 

Alcuni alimenti sconsigliati durante una dieta depurativa (e da moderare in quella di tutti i giorni): sale, cibi affumicati, abbrustoliti, eccessivamente salati o fritti, salumi, cioccolato, dolciumi, caffè, carni grasse ed eccessi alimentari in genere.
Tratto da http://www.my-personaltrainer.it/

 

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Cosa prendo a colazione?

Ieri ho condiviso con voi la colazione di Laura e questo mi ha fatto tornare alla mente la domanda che mi viene posta più di frequente: “Cosa posso mangiare a colazione?”.

Tutti sappiamo più o meno bene cosa ci deve essere a tavola a pranzo e a cena, ma quello che non deve mancare la mattina appena svegli spesso ci sfugge. In moltissime occasioni ho ripetuto che la colazione è il pasto più importante della giornata e deve essere composto di tutti i nutrienti: non devono mancare carboidrati, proteine e grassi e nemmeno una bella carica di vitamine e sali minerali.

Così oggi vi propongo questo semplice articolo che, per iniziare, ci dà facili spunti per creare una colazione nutriente e veloce!

In diverse occasioni abbiamo visto come sia importante fare una prima colazione corretta e salutare proprio per proteggere la salute e garantirsi energia per tutto il giorno.

Lo scopo di una buona colazione è fare incetta di vitamine e minerali, consumare meno grassi per mantenere il colesterolo basso evitando così di incorrere in patologie cardiovascolari, controllo del peso e garantirsi energia e concentrazione a lungo termine

La colazione è il pasto più importante della giornata, saltarlo oppure consumare brioche e caffè al volo garantisce il classico languorino di metà mattina o peggio l’assalto al pranzo.

Saltare la colazione abbassa i livelli di zucchero nel sangue e questo predispone ad accaparrarsi la prima cosa dolce che ci capita davanti. Non va bene neanche la classica colazione all’inglese, uova fritte e pancetta, troppo grassa.

Ma allora cosa bisogna consumare a colazione senza fare il pieno di grassi e calorie e per garantirsi energia a lungo termine?

Ecco le scelte più salutari:

Prima di tutto se non si ha tempo meglio alzarsi 15 minuti prima al mattino, sono 15 minuti dedicati alla vostra salute, per consumare con calma la vostra colazione sana.

Farina d’avena, mirtilli, yogurth, semi di lino, oppure cereali integrali con latte di soia o yogurt magro per una colazione leggera, ma energetica. Non usate zucchero, ma sciroppo d’agave o d’acero che hanno un basso indice glicemico e tante vitamine e minerali.

E che ne dite di un bel succo di pompelmo con una fetta di pane tostato con burro di mandorle ed un bel caffè?

Se state cercando di perdere peso potete optare per una colazione proteica con i pancake alla crusca d’avena con marmellata senza zucchero ed un bel caffè

Un pasto sano a prima mattina comprende fibre, quindi frutta e cereali integrali ad esempio, proteine, yogurt o latte vegetale e caffè o the. In questo modo farete scorta di fibre e vitamine.

 

COSA MANGIARE A COLAZIONE?

La frutta: un ottimo alimento da consumare a colazione. Fornisce vitamine, antiossidanti, fibre e aiuta il ripristino delle riserve glucidiche. Non affatica l’apparato digerente e stimola il processo di detossificazione dell’organismo che durante la notte raggiunge i massimi livelli.Il succo di frutta: dissetante, ricco di antiossidanti e minerali rappresenta un ottima scelta per la prima colazione. Attenzione però a non confonderlo con le bibite zuccherate povere di frutta e ricche di coloranti, conservanti, zucchero e derivati. Cercate bene tra gli scaffali del supermercato e probabilmente troverete succhi al 100% senza zucchero aggiunto.Il pane integrale con marmellata: ricco di fibre associa agli amidi gli zuccheri semplici della marmellata. Un mix vincente che fornirà un rilascio costante di energia durante la mattinata

Una manciata di frutta secca: con proteine e acidi grassi essenziali è molto utile per bilanciare la colazione nella ripartizione dei macronutrienti e per tenere sotto controllo il colesterolo.

Latte e yogurt: forniscono calcio, proteine, fermenti lattici e il giusto quantitativo di grassi.

Cioccolato fondente: solo per i golosi che se lo meritano (cioè per chi segue un regolare programma di attività fisica) 50 grammi di cioccolato fondente extra forniscono ferro, fosforo, potassio, metilxantine e una buona dose di antiossidanti senza esagerare con le calorie. Ricordate che i l mattino è il momento migliore per assumere dolci, la sera il peggiore, ma non esagerate!

 

fonti www.wellnesseperformance.blogosfere.it/, www.my-personaltrainer.it

 

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Un po’ di tutto, ma quanto?

Quando è ora di preparare pranzo e cena apriamo la nostra dispensa, ormai abbiamo imparato bene che la nostra alimentazione deve essere varia, perciò abbiamo di fronte a noi cereali di tutti i tipi, semi oleosi, in frigo non mancano frutta e verdura, carne e pesce sono freschi, insomma la nostra spesa è fatta come si deve! Ma… QUANTO devo mangiare per non esagerare e soprattutto per non avere fame ancora subito dopo il pasto?

Per rispondere alla domanda della nostra amica Giada che ci chiede: “Poco di tutto, ma quanto poco?”, ho trovato questo interessante articolo che vi propongo che ci riassume bene a quanto corrispondono le porzioni e ci dà alcuni consigli per consumare correttamente i pasti.

Buona lettura!

Nella nostra società opulenta siamo portati a mangiare spesso, anche quando non c’è un’esigenza reale, perché il cibo non soddisfa solo la “sensazione fisica della fame” ma è usato per allietare i momenti conviviali, per calmare le emozioni o solo per soddisfare il palato. Spesso il desiderio di mangiare deriva da uno stato psicologico (fame emotiva) che è dovuto a quello che nutrizionisti e psicologi chiamano “disturbo del comportamento alimentare”. Questo disturbo ci induce a mangiare anche quando il nostro organismo non ne ha necessità.

Se però si parte dal presupposto che un sano stile di vita e una corretta alimentazione possono migliorare il nostro benessere fisico e mentale, allora l’assunzione di cibo deve essere commisurata al nostro fabbisogno calorico e deve garantirci tutti i nutrienti di cui abbiamo bisogno. Gli strappi alla regola sono chiaramente concessi in determinate e saltuarie occasioni, ma quotidianamente è importante fare attenzione alla qualità e alle quantità degli alimenti scelti. Si può quindi dire che non esistono di per sé cibi “dannosi” e cibi “buoni”, tutto sta nel trovare il giusto equilibrio, aumentando le nostre conoscenze sui cibi da preferire e sulle porzioni che vanno assunte.

Il concetto di porzione

Cosa si intende, dunque, con il concetto di porzione, molto diffuso ma di non facile definizione? Si legge di frequente di cucchiai, bicchieri, pugni, manciate, unità di misura molto varie che cambiano di casa in casa, da individuo a individuo. Come venir fuori da questa confusione?

A darci delle risposte ci ha pensato la SINU (Società Italiana di Nutrizione Umana) che ha identificato delle quantità standard per i principali gruppi di alimenti al fine di orientare le persone verso le scelte più salutari e che consentono un apporto adeguato di nutrienti.

La “porzione” è definita come la quantità standard di alimento espressa in grammi, che si assume come unità di misura da utilizzare per un’alimentazione equilibrata. La quantità di cibo forma una porzione è l’unità di misura, le porzioni o mezze porzioni e così via possono variare da individuo a individuo in base a sesso, età, peso, attività fisica.

Tuttavia se si considera un individuo adulto senza particolari problemi di salute sono state individuate alcune porzioni mediamente standard, espresse nella tabella sotto.

Per l’alimentazione dei bambini è bene invece rivolgersi al proprio pediatra per valutare quali sono le porzioni consigliate in base alle caratteristiche fisiche e alla fase di vita in cui il piccolo si trova, il pediatra valuterà la quantità e qualità del cibo in base ai “percentili” un calcolo spesso complesso per un genitore.

GRUPPO DI ALIMENTI ALIMENTI PORZIONE (g)
LATTE E DERIVATI latte 125 (ml)
yogurt 125
formaggio fresco 100
formaggio stagionato 50
CARNE, PESCE, UOVA carne rossa o bianca 100
salumi e affettati 50
pesce, molluschi, crostacei (fresco o surgelato) 150
pesce, molluschi, crostacei (in scatola) 50
uova 50
LEGUMI legumi freschi o in scatola 150
legumi secchi 50
CEREALI E DERIVATI, TUBERI pane 50
pasta, riso, orzo, farro o mais (*) 80
sostituti del pane (tarallini, creacker, grissini) 30
dolciumi da forno (brioche, croissant, biscotti) 50
cerali per la colazione 30
patate 200
VERDURE E ORTAGGI insalata a foglie 80
verdure e ortaggi (crudi o cotti) 200
FRUTTA frutta fresca 150
frutta secco (guscio o zuccherina) 30
GRASSI DA CONDIMENTO olioextravergine di oliva, olio di semi 10 (ml)
burro 10
ACQUA 200 (ml)
BEVANDE ANALCOLICHE succhi di frutta, spremute, tè freddo 200 (ml)
tè caldo 250 (ml)
caffè 50 (ml)
BEVANDE ALCOLICHE vino 125 (ml)
birra 330 (ml)
aperitivi 75 (ml)
superalcolici 40 (ml)
DOLCIUMI zucchero 5
miele, marmellata 20
gelati, torte, dolci al cucchiaio 100
snack, barrette, cioccolato 30

(*) in minestra, la porzione è dimezzata. Fonte SINU (Società Italiana Nutrizione Umana) – LARN 2014 (Livelli di Assunzione di Riferimento di Nutrienti ed energia)

Chiunque voglia adottare porzioni corrette deve pesare il cibo, ma non preoccupatevi dopo qualche “pesata” imparerete, come accade ai cuochi, a riconoscere il volume degli alimenti e potrete procedere a occhio senza paura di sbagliare, ogni tanto, se avete dei dubbi, potete ripesare il cibo per rinfrescarvi la memoria. Tenete presente che nella corretta alimentazione variazioni di porzione a livello di pochi grammi non hanno effetti significativi, ad esempio, un uovo di gallina può essere 55 o 65 g, un bicchiere di latte 125 o 150 g, una fetta di pane 50 o 60 g, qualche scaglia di Grana Padano può pesare 50 o anche 60 g, dipende da quanto è stagionato e quanta acqua quindi contiene, un cucchiaio da cucina non colmo è mediamente 10g. Abituatevi a capire i volumi mentre pesate, ovviamente tenete conto che l’eccesso anche di 5 o 10 g non deve essere la regola.

Il bilancio energetico: tanto introduco, tanto consumo

Prestare attenzione alle porzioni da consumare, in qualità e quantità degli alimenti, vuol dire garantire al proprio corpo uno stato di salute e un peso “forma”, cercando così di evitare l’accumulo di chili in più. Questo significa che occorre raggiungere il bilancio energetico, cioè l’equilibrio tra l’energia introdotta con gli alimenti e l’energia spesa con le attività quotidiane e il movimento. Come una macchina, il corpo ha bisogno di carburante per funzionare, il cibo. Se assumiamo troppo carburante rispetto al nostro fabbisogno il nostro organismo non lo eliminerà, ma lo terrà di riserva, in particolare accumulerà grassi che possono causare problemi di salute. È bene quindi, nell’ambito di un sano stile di vita, alimentarsi correttamente e svolgere attività in modo costante, ma senza eccessi né di alimenti né di attività motoria. Per conoscere quante calorie apportano gli alimenti e quante se ne consumano con l’attività fisica puoi consultare le specifiche tabelle presenti sul sito.

Porzioni, necessità e sazietà

Seguire con attenzione le dosi consigliate “porzioni” delle linee guida della tabella può avere degli inconvenienti di carattere psicologico, soprattutto per chi deve perdere peso e il nutrizionista o dietista le ha ridotte rispetto alla media. Spesso si ha l’impressione che il piatto sia “vuoto” e che non si raggiunga la sazietà.

Ci sono però dei comportamenti che possono evitare queste sensazioni. Ad esempio:

  • Consumare il pasto piano, masticando lentamente. L’organismo inizia a mandarci “messaggi” di sazietà dopo circa 20 minuti, da questo punto in avanti la fame sarà sempre minore e se consumerete uno dei 3 pasti principali in almeno 30-35 minuti, non mangerete troppo e vi alzerete da tavola sazi.
  • I bocconi non devono essere più grandi della falange del pollice, la forchetta non va riempita più di un terzo della lunghezza dei rebbi.
  • Usare piatti non troppo grandi, o profondi.
  • Bere un bel bicchiere d’acqua prima dei pasti e tranquillamente durante.
  • Iniziare il pasto con un bel piatto di verdura riempie lo stomaco e diminuisce la fame.

Bisogna inoltre considerare che tipo di alimento mangiamo e che volume ha: 50 g di Grana Padano DOP possono sembrare pochi se confrontati con 100 g di formaggio fresco. Tuttavia il Grana Padano, essendo un formaggio stagionato fatto di latte (ne occorrono circa 0,75 litri per fare 50 g di formaggio) mantiene tutti i nutrienti del latte in modo concentrato ed anche meno grassi rispetto al latte intero perché viene parzialmente decremato durante la lavorazione, pesa meno perché c’è pochissima acqua. Un’insalata  con 50 g di Grana Padano in scaglie, condita con un cucchiaio di olio di oliva e limone, può essere un ottimo secondo piatto da consumarsi 2 volte a settimana al posto di carne, pesce o 2 uova, dopo aver mangiato un primo a base di pasta o riso.

Quantità con unità di misure casalinghe: cucchiaio e bicchiere

Quando leggete una ricetta o seguite il consiglio di un’amica o di uno chef, spesso vi trovate di fronte a delle unità di misura come un bicchiere, un cucchiaio, un cucchiaino. Come sappiamo questi utensili hanno dimensioni differenti: quale cucchiaino o bicchiere? In linea di massima si considera.

  • Cucchiaio: da tavola per minestra o brodo che mediamente contiene 10 g di liquidi come l’olio, la panna, ecc.. Nei liquidi il cucchiaio è ovviamente raso, ma se contiene Grana Padano grattugiato, sale, farina, zucchero ecc. può essere raso o colmo, ovviamente il peso del contenuto cambierà mediamente del 50% in più.
  • Cucchiaino: da caffè, da tè, da dolce che mediamente contiene raso 5g di liquidi, o più nel caso sia colmo in proporzione come per il cucchiaio.

Potete quindi quantificare le porzioni in numero di cucchiai e cucchiaini da tavola senza dover pesare, meglio però verificare almeno una volta il peso del contenuto dei vostri cucchiai o cucchiaini.

  • Il bicchiere: le dimensioni di quelli disponibili sono molto variabili e variabile è il contenuto di un bicchiere da acqua o da vino. Il moderno design ed anche l’evoluzione del tipo di bicchiere in cui bere il vino ha creato una differenza notevole nelle capacità contenibili. Vi sono bicchieri da acqua e vino da 120 ml e anche da 300. Per il bicchiere è d’obbligo verificare quanto contiene il bicchiere che usiamo in particolare se beviamo vino o condiamo con grassi liquidi. Nell’uso gastronomico un bicchiere di vino, grande o piccolo, non influisce sulla nutrizione, perché l’alcol contenuto evapora durante la cottura, influisce molto invece se lo beviamo perché un grammo di alcol (o ml di etanolo) contiene più di 5 calorie per grammo, oltretutto vuote (cioè senza macronutrienti).

Nel caso dei condimenti invece la cosa può cambiare molto. Un bicchiere di olio d’oliva da 125 ml (circa 110 g) contiene più di 900 calorie, se ne usate uno da 150 g che a occhio può sembrare uguale, la differenza di 40 g apporta 360 calorie (Kcal). L’olio per il condimento di un arrosto o del ragù e sughi vari, al contrario del vino, viene mangiato in gran parte o tutto se fate la “scarpetta”.

Occhio al bicchiere e pesate i vari liquidi prima di usarli per verificare il contenuto in g o ml e cl rispetto alla capienza del bicchiere, tenete quindi il bicchiere come unità di misura, e quando leggete o sentite dire un bicchiere di … cercate sempre di capire di cosa si tratta.

 

fonte www.educazionenutrizionale.granapadano.it

 

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Colazione e diabete

I ragazzini che trascurano la prima colazione, saltandola del tutto o limitandosi a bere o mangiare qualcosa di dolce, rischiano l’obesità o il diabete da grandi. A dirlo è uno studio del Dipartimento di medicina clinica e salute pubblica della Umea University, in Svezia, pubblicato suPublic Health Nutrition. Gli esperti hanno analizzato lo stato di salute e le abitudini di 889 soggetti sani di Lulea (città svedese), nel 1981 (quando avevano 16 anni) e nel 2008 (quando ne avevano 43), scoprendo che chi da ragazzino trascurava il pasto del mattino si è ritrovato da adulto con il 68% in più di rischio di soffrire di sindrome metabolica.

FATTORI DI RISCHIO – «Le cattive abitudini a 16 anni predicono la comparsa della sindrome metabolica a 43, indipendentemente da altri fattori come lo stile di vita a l’indice di massa corporea – spiegano gli autori -. Inoltre l’abitudine di trascurare la colazione durante l’adolescenza è connessa con un maggiore aumento di peso e un più elevato livello di glucosio nel sangue da adulti». La sindrome metabolica non è una vera malattia, ma un insieme di fattori di rischio cardiovascolare: grasso addominale, glicemia alta, pressione alta e livelli bassi di colesterolo buono (HDL). I ricercatori svedesi hanno scoperto che nel 2008 il 27% dei soggetti studiati aveva sviluppati segni della sindrome. «Può essere che mangiare bene a colazione aiuti a mantenere una dieta sana per il resto della giornata» ha concluso l’autore principale dello studio, Maria Wennberg. Anche un recente studio della Harvard School of Public Health ha messo in guardia sui rischi che si corrono saltando la colazione: una cattiva abitudine che accresce del 27% il rischio di malattie al cuore ed espone ad attacchi cardiaci fatali più frequenti della media.

Dal sito www.corriere.it

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Pasti multitasking

La scena è ormai familiare, in ristoranti e luoghi di ritrovo e forse anche tra le mura domestiche: tutti, ma soprattutto bambini e ragazzi, mangiano e contemporaneamente usano smartphone, tablet e altri dispositivi elettronici. Eppure i genitori che lo permettono minano seriamente il dialogo familiare e incentivano così facendo comportamenti alimentari scorretti, rispetto a chi pone limiti severi alle distrazioni.

Per verificare quanto l’abitudine al multitasking sia diffusa durante i pasti a casa e se abbia o meno un effetto sia sugli aspetti psicosociali sia su quelli nutrizionali, i ricercatori del Center for Child and Family Health Promotion Research dell’Università del Minnesota di Minneapolis hanno intervistato 1.800 genitori.

I ricercatori hanno chiesto loro la frequenza con cui i figli, a pranzo e a cena, guardano la televisione, parlano al cellulare, mandano messaggi, giocano e ascoltano musica. Hanno voluto sapere inoltre se in famiglia ci sono regole precise in merito, e quanto ritengono importante il tempo trascorso a tavola insieme ai figli. A questi ultimi, inoltre, gli scienziati di Minneapolis hanno fatto domande sulla comunicazione, se e quanto parlano dei propri problemi con i genitori.

Mangiare mentre si guarda la tv è più diffuso tra le persone povere, poco istruite e tra le minoranze etniche.

I risultati non sono molto tranquillizanti e dimostrano che anche i pochi spazi rimasti per consentire alla famiglia di stare insieme si stanno sempre più restringendo: due terzi dei genitori ha infatti ammesso di permettere la visione della TV durante i pasti almeno di tanto in tanto, e un quarto di farlo piuttosto spesso. È andata meglio per tutte le altre attività collegate all’uso degli smartphone: il 18 e il 28% dei genitori ha dichiarato di non porre divieti. Il 75% degli intervistati ha invece affermato di limitare l’utilizzo di cellulari e dispositivi a tavola.

Inoltre, secondo quanto riferito sul Journal of the Academy of Nutrition and Dietetics, sono le ragazze a utilizzare di più i telefoni. La permissività è più diffusa tra le fasce caratterizzate da un livello minore di istruzione e da un reddito inferiore, tra le minoranze etniche così come tra ispanici e afroamericani. Questi dati riflettono quelli emersi negli anni scorsi per quanto riguarda la visione della televisione, sconsigliata da tutte le associazioni che si occupano di medicina della famiglia, da pediatri ed educatori. Nuovi invece i risultati sull’uso degli smartphone e sul legame tra qualità dell’alimentazione e connessione perenne.

Vietare distrazioni a tavola aumenta la condivisione familiare e favorisce un’alimentazione più corretta

Secondo lo studio, infatti, i genitori che lasciano che i figli si distraggano mentre mangiano sono anche quelli che portano in tavola meno verdure e frutta fresche, meno succhi di frutta al 100%, meno latte, e che propongono più spesso bibite gassate e dolci. Gli autori non hanno chiesto ai genitori se, a loro volta, fanno uso dei dispositivi elettronici durante i pasti, ma hanno ricordato che il dilagare del multitasking a tutte le età è evidente, come mostrano altre ricerche condotte da loro stessi.

Altri studi viceversa mostrano quanto sia importante trasformare il momento della cena o del pranzo in uno spazio comunicativo. Per i ragazzi, parlare di sé e della loro vita in un ambiente familiare è molto importante per accrescere l’autostima, imparare a comunicare e avere una alimentazione sana. «È vero che talvolta la visione di un film tutti insieme può costituire un momento di ritrovo per la famiglia», ha commentato Jayne Fulkerson, coordinatrice dello studio «e dobbiamo ricordare che non necessariamente chi pranza senza distrazioni ha una buona armonia o porta in tavola pietanze sane. Tuttavia è indubbio che, per la maggior parte delle famiglie, l’utilizzo dello smartphone mentre si pranza costituisce un ostacolo al dialogo e all’attenzione a ciò che si mangia».

 

dal sito www.ilfattoalimentare.it

foto www.webpointzero.com

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Sentirsi sazi

Quando decidiamo di seguire una dieta spesso abbiamo paura di avere fame durante il giorno, allora ecco a voi alcuni trucchi per sentire prima il senso di sazietà!

Inizia dalla tavola: per i pasti siediti senza avere fretta, apparecchiando con cura: così apprezzi meglio il cibo. Per ingannare l’occhio, usa piatti piccoli, meglio se colorati, e sperimenta le bacchette cinesi: prendendo piccole quantità di cibo, il senso di sazietà arriva prima. Così comemasticando a lungo: 40 masticazioni per boccone è il numero giusto. E fallo anche per i liquidi, perchè anche questi hanno un tempo di digestione.

Scegli cibi che riempiono. In generale, sono quelli che contengono un’alta percentuale dacqua e fibre, ma pochi grassi. Quindi sì a verdure, frutta, carboidrati integrali, pesci e carni magre. Il pompelmo, per esempio, contiene il 90% di acqua, le carote fresche l’88%. Preferisci le verdure a foglia, che hanno un’alta percentuale di fibra: biete e spinaci ne contengono di più dei pomodori.

Non dimenticarti delle proteine: anche se gli italiani non riescono a fare a meno della pasta nazionale, inserisci nella tua dieta carne e pesce. I carboidrati non vanno eliminati totalmente (altrimenti scatta la voglia di dolce a fine pasto), ma le proteine hanno un alto potere saziante, come dimostrato da uno studio della Scuola di Medicina dell’Università di Washington. Il pasto giusto, che dà energia ma non ingrassa, si basa sulla regola 30 – 40 – 30: 30% di proteine, 40% carboidrati, 30% di grassi.

Evita le bibite zuccherine, che aggiungono calorie senza dare sostanza, e pure i cibi che contengono grassi: uno studio presentano all’ultimo congresso della Società delle Neuroscienze a San Diego ha mostrato che una dieta a base di cibi grassi, se protratta nel tempo, altera alcune aree del cervello dei topi, quelle legate al meccanismo della ricompensa e del piacere.

Usa gli snack per calmare il senso di fame tra un pasto e l’altro e per non arrivare totalmente affamata a tavola.
Ma scegli spuntini intelligenti, a base di verdura, ricca di fibre: alcune assorbono acqua e creano volume, altre passano nell’intestino inalterate, aumentando il senso di sazietà.

Sfrutta le notte: se dormi bene, almeno 6-8 ore, non ingrassi. A dirlo sono ormai molti studi, che hanno evidenziato un complesso intreccio di relazioni tra il metabolismo e il ciclo sonno-veglia, le ore di sonno e alcuni ormoni, tra cui la leptina.

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La prima colazione

Il primo pasto del mattino è il più importante dei tre appuntamenti quotidiani con il cibo;  scegliere di saltare la colazione, o anche solo “tirarla via” perchè non si ha tempo, è un grosso sbaglio

Una colazione ben bilanciata dice al nostro corpo che non deve operare nessun risparmio energetico, che può attivare tutti i metabolismi psichici e fisici e che può quindi tranquillamente utilizzare le sue risorse: per questo saltare la colazione per stare attenti alla linea oltre ad essere un grosso errore è anche controproducente; ed ecco perchè è sicuramente meglio dormire dieci minuti di meno e ritagliarsi il tempo per rendere la colazione un momento importante e rilassante.

Prima di approfondire la composizione della colazione, vi appunto qualche regola generale.

  •  per chi avesse problemi di stitichezza una buona pratica può essere quella di mangiare un kiwi al mattino prima di colazione;
  • se si utilizza pane commerciale è sempre meglio tostarlo perchè in questo modo è più digeribile, oltretutto con la tostatura si abbatte la quota dei lieviti; se invece il pane viene fatto con la pasta madre questo problema non si presenta e in questo caso si può utilizzarlo tranquillamente anche fresco;
  • chi ha l’abitudine di mangiare un frutto al mattino lo può tranquillamente aggiungere;
  • come potete immaginare sconsiglio caldamente anche i cornetti del bar, oggi impastati quasi sempre utilizzando margarine vegetali e non burro.

Forse non tutti lo sanno e molti lo sottovalutano, ma la colazione è il pasto più importante della giornata, quindi in quanto tale bisogna dedicarle il tempo e le attenzioni che merita. Dopo una notte di digiuno e una giornata davanti da affrontare, ricaricarsi appena svegli è il regalo migliore che si possa fare al nostro organismo. Anche se ci svegliamo stanchi e con lo stomaco chiuso non fa male e non è controindicato mangiare qualcosa. Molto spesso se non si prende in esame l’attività fisica è proprio la colazione che fa la differenza tra una persona magra ed una in sovrappeso. È per questo motivo che noi nutrizionisti puntiamo sempre su una buona colazione.

Vi siete mai chiesti perchè persone che si tengono sempre leggere durante la giornata ingrassino ugualmente? Quello che ingrassa non è la quantità dei cibi, ma la qualità e tipologia degli alimenti scelti.

Detto ciò ora andiamo a vedere come deve essere organizzata una prima colazione.

Vediamo se voi seguite una sana alimentazione, oppure commettete errori grossolani.

La prima cosa che vi dovete mettere in testa è questa: sapete quante calorie bisogna ingerire a colazione?

Almeno il 20 – 25% del fabbisogno calorico giornaliero. In altre parole un uomo che abbia un dispendio energetico giornaliero di circa 2500 Kcal necessita di almeno 500 Kcal a colazione. Quindi capite bene che un caffè o una tazza di latte non servono a nulla.

Considerate la colazione il pasto principale della giornata e dedicategli tutto il tempo che necessita.

Vediamo adesso come comporre in modo corretto il primo pasto della giornata.

– latte intero con pane tostato, burro e marmellata;

– latte intero con biscotti o con una fetta di torta o crostata fatte in casa;

– yogurt bianco naturale intero con cereali e frutta.

…e buona giornata!